Michi

Imprese memorabili

Il 18 gennaio di quest’anno Michi Wohlleben ha finalmente coronato il suo più grande sogno: salire in libera la “Stirb Langsam ” - una delle vie miste più difficili al mondo da lui stesso aperta in precedenza. Una linea di salita che lo aveva colpito già nel 2009 durante l'arrampicata sulla cascata del Seebensee nei pressi di Ehrwald, sullo Zugspitze. Ben otto anni più tardi quel sogno è diventato realtà. Ma questa non è la prima impresa memorabile della sua carriera di alpinista, bensì si tratta piuttosto di un ottimo spunto per ripercorre retrospettivamente la nostra ormai decennale collaborazione con Michi (che ha solo 27 anni!) e il suo percorso personale di crescita da giovane scavezzacollo a padre di famiglia e alpinista professionista.

“Professionista da un giorno all'altro”

Michi : Fin da piccolo andavo in montagna con i miei genitori; poi, all’età di otto anni, ho iniziato a praticare l'arrampicata. A quell'epoca i miei miti erano Wolfgang Güllich, Kurt Albert, Reinhold Messner... alpinisti ai quali mi sono ispirato per migliorare costantemente le mie prestazioni. Verso i 15/16 anni ho perfezionato ulteriormente le mie tecniche di arrampicata e alpinismo e sono stato accettato come membro del contingente [del Club Albino Tedesco]: probabilmente è in quel momento che ho iniziato ad avere un briciolo di ambizione, a desiderare di spingermi oltre. Diventare un professionista non rientrava nei miei piani, è stata una pura casualità.

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Tradizione e fedeltà

Michi : Julbo è un marchio verso il quale sono estremamente riconoscente e leale. Per uno sponsor sostenere un giovane atleta è decisamente più rischioso rispetto al voler investire in uno più “esperto”. Se si piantano cinque semi, nella maggior parte dei casi ne germoglia solamente uno - una circostanza che ho imparato ad apprezzare. Chissà... senza l'appoggio di Julbo magari non sarei mai arrivato dove sono oggi. Ovviamente non nego di sentirmi abbastanza orgoglioso di questa collaborazione con un produttore che vanta una così lunga esperienza - e che a mio avviso è il top in assoluto per quanto riguarda gli occhiali da ghiacciaio. La partnership è nata all'epoca della mia partecipazione a quel famoso contingente, ed è proseguita fino ad oggi: ormai sono già10 anni che collaboro con Julbo..

Gli sviluppi della tua carriera

Michi : Molto è cambiato dai miei esordi in questa disciplina. Insieme alla mia compagna e a nostro figlio, che ha compiuto tre anni, mi sono trasferito in Svizzera: qui mi sento perfettamente a mio agio, gli abitanti dell'Appenzello sono simpaticissimi e “il lavoro” (le Alpi occidentali) non è troppo lontano. Naturalmente la vita di coppia, specie con un bambino, è ben diversa dalla vita da single, quando è sufficiente focalizzarsi su stesso. Ma va bene così. A volte fare il grande salto è piuttosto difficile, ma tutto sommato preferisco così. Ho un temperamento iroso e spesso e volentieri mi sento insoddisfatto, motivo per cui talvolta ho accarezzato il pensiero di mollare l’alpinismo e l’arrampicata... salvo riscoprire subito dopo quanta importanza rivestono per me! Solo praticando arrampicata e alpinismo posso dire di sentirmi veramente libero. Insieme alla mia famiglia ho trovato un “angolo di paradiso” in cui mi sento sempre di ottimo umore e dove riesco a placare la mia rabbia, il che non solo giova a me stesso ma va a tutto vantaggio della realizzazione dei progetti che intendo intraprendere. Quanto agli anni dei miei esordi... ero estremamente motivato e deciso, pensavo solo all’alpinismo, sicuramente anche con un pizzico d’ingenuità e fortuna.

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« Stirb langsam »

Michi : Ho iniziato ad attrezzare la parete nel 2009 insieme al mio collega Michi Bückers: le pessime condizioni della roccia e i tetti massicci hanno reso l'operazione piuttosto estenuante.

Per svariati motivi (infortuni, pessime condizioni atmosferiche, ma anche la mancanza di motivazioni che mi spingessero a continuare un’impresa così pericolosa) abbiamo dovuto aspettare fino al 2013 prima di poter chiodare completamente la via di risalita, un traguardo raggiunto grazie al sostegno, alla collaborazione e alla pazienza di Fritz Miller, Michi Wärthl, Markus Koch e Lukas Binder.

Poi ci è voluto ancora del tempo. A causa di un incidente con il parapendio ho passato un inverno intero a letto e nella stagione invernale 2015/2016 i lavori sono rimasti fermi. Quest’anno ero super motivato e tutto è filato liscio, nonostante non avessi troppo tempo da dedicare a questa impresa. Le difficoltà incontrate, la roccia friabile e il lavoro di fissaggio delle funi reso più impegnativo a causa della loro lunghezza elevata, hanno reso tutto più complicato.

Finalmente, a metà gennaio, agganciato a Lukas Binder, sono riuscito a risalire tutta la lunghezza della parete aiutandomi con i vari punti di attacco. Le due salite M11+ mi sono sembrate più difficili rispetto a qualsiasi altra via di grado M11 o M12 presente in palestra, ma probabilmente ciò era dovuto anche alla qualità della roccia e all’esposizione del versante.

Per quanto riguarda le vie miste più complesse, eventuali valutazioni sono come la carta igienica “per il c***”, non dovrebbero essere prese troppo alla lettera. Non vedo l’ora che vengano effettuate nuove ripetizioni. La via è stata attrezzata e messa in sicurezza con spit.